Di cosa si occupa
Compito del Tribunale Ecclesiastico Interdiocesano Flaminio è verificare se sia nullo, cioè invalido, un matrimonio celebrato in chiesa, sia concordatario (cioè che è stato fatto valere anche agli effetti civili) sia soltanto religioso.
La stessa verifica può essere chiesta anche per i matrimoni dei cristiani non cattolici o dei non battezzati (quindi celebrati con rito religioso non cattolico o con rito civile) se il richiedente ha necessità di dimostrare davanti alla Chiesa cattolica il proprio stato libero (normalmente in vista della celebrazione di un nuovo matrimonio con un coniuge cattolico).
I processi ecclesiastici non matrimoniali (per esempio penali) e anche i processi per lo scioglimento del matrimonio non consumato (cioè il matrimonio celebrato in chiesa nel quale gli sposi dopo le nozze non hanno mai avuto rapporti sessuali) vengono invece trattati nei tribunali delle singole Diocesi.
Storia del Tribunale Flaminio
Il Tribunale Ecclesiastico Regionale Flaminio, insieme ad altri 19 tribunali regionali italiani, viene costituito da Papa Pio XI nel 1938 con lo scopo di poter garantire per i processi di nullità matrimoniale, data la loro delicatezza e importanza, operatori maggiormente qualificati attraverso la collaborazione di più Diocesi insieme.
Con questa configurazione esso ha operato per quasi 80 anni. Nel 2015 è entrata in vigore una riforma dei processi di nullità matrimoniale, voluta da Papa Francesco, che ha reso non più obbligatorio per le Diocesi lo svolgimento delle cause del loro territorio nei tribunali regionali.
I Vescovi delle nostre nove Diocesi hanno tuttavia ritenuto opportuno continuare a servirsi del Tribunale Flaminio, con la sola eccezione dei “processi brevi” per i quali tre Diocesi (Imola, Rimini, San Marino-Montefeltro) hanno preferito trattarli nei propri tribunali diocesani.
Contestualmente a questa riforma, e poiché nel frattempo – con una variazione organizzativa rispetto alla situazione del 1938, quando Pio XI costituì i tribunali regionali in Italia – le due Regioni conciliari Emiliana e Flaminia si erano fuse nell’unica Regione Ecclesiastica Emilia-Romagna, mentre i tribunali Emiliano e Flaminio hanno continuato a operare distintamente, il nome “Regionale” è stato più correttamente mutato in “Interdiocesano”.